giovedì 15 ottobre 2009
QUANDO L’ARTE ANTICIPA I TEMPI
precognizioni di un moderno chansonnier
di Reginella Jacopo
Poteri divinatori di un creativo, ovvero certe precognizioni dell’arte. Il brano Ghiacci Ammoniacali è un dipinto in forma musicale firmato da Norman Zoia quasi trent'anni fa'. Già allora ipotizzava un’avventura su Titano raccontando di "mostri che respirano metano".
Ora, è questione di poco e una sonda scenderà realmente su Titano dove, nel frattempo, recenti rilevamenti scientifici hanno accertato davvero presenze di metano e vapori di ammoniaca. Del resto si sa, gli autentici cantori hanno a volte un senso del "divenire" molto speciale, un po’ alla Giulio Verne! La canzone in questione è contenuta in Blues 3000 (il primo multiplo d’arte su cd rom): 600 esemplari numerati e firmati dallo stesso Zoia, poeta transmediale fuoripista per scelta e performer tra i più attenti agli scambi fra discipline.” Così scriveva Barbara Ferrari su "Il Piave in Italia & nel Mondo" il 7 gennaio 2005, ripreso poi a pagina 8 di TrevisoSette (il Settimanale della Marca) del 10 novembre 2006 (l'articolo è reperibile in archivio). Ascoltato alla luce di questa nuova conquista spaziale, il brano di cui sopra lascia di sasso (o di ghiaccio, volendo giocare sul titolo) per l'intuizione, per il ragguardevole numero di riferimenti e per la citazione diretta di Titano. La canzone è stata scritta tra il '77 e il '78 e ha avuto poche esecuzioni. Cantata per la prima volta in pubblico nell'83, è stata un pezzo forte del concerto in favore del Mato Grosso allo Smeraldo di Milano nel '90. Registrata alla SIAE nel '91 e inserita nel CD Rom Blues 3000 nel '98. Una curiosità: la notizia dell'avvenuto sbarco di Huygens sul più grande satellite di Saturno è stata data dai telegiornali il 14 gennaio (lo stesso giorno in cui è nato l'autore di Ghiacci Ammoniacali). Per chiudere, è di stretta attualità la notizia del declassamento di Plutone a semplice pianetino. Beh, comunque la sua nebbia è la stessa che ovattava Milano negli anni cinquanta e sessanta, stando a quanto scrive Zoia nella seconda strofa della canzone in oggetto. Ultimissime dallo spazio: è accertato, su Titano laghi di metano, temperatura a meno duecento e probabilmente un oceano sotterraneo d'acqua e ammoniaca.
Pubblicato da PIAVE in data Sabato, 21 Giugno 2008
precognizioni di un moderno chansonnier
di Reginella Jacopo
Poteri divinatori di un creativo, ovvero certe precognizioni dell’arte. Il brano Ghiacci Ammoniacali è un dipinto in forma musicale firmato da Norman Zoia quasi trent'anni fa'. Già allora ipotizzava un’avventura su Titano raccontando di "mostri che respirano metano".
Ora, è questione di poco e una sonda scenderà realmente su Titano dove, nel frattempo, recenti rilevamenti scientifici hanno accertato davvero presenze di metano e vapori di ammoniaca. Del resto si sa, gli autentici cantori hanno a volte un senso del "divenire" molto speciale, un po’ alla Giulio Verne! La canzone in questione è contenuta in Blues 3000 (il primo multiplo d’arte su cd rom): 600 esemplari numerati e firmati dallo stesso Zoia, poeta transmediale fuoripista per scelta e performer tra i più attenti agli scambi fra discipline.” Così scriveva Barbara Ferrari su "Il Piave in Italia & nel Mondo" il 7 gennaio 2005, ripreso poi a pagina 8 di TrevisoSette (il Settimanale della Marca) del 10 novembre 2006 (l'articolo è reperibile in archivio). Ascoltato alla luce di questa nuova conquista spaziale, il brano di cui sopra lascia di sasso (o di ghiaccio, volendo giocare sul titolo) per l'intuizione, per il ragguardevole numero di riferimenti e per la citazione diretta di Titano. La canzone è stata scritta tra il '77 e il '78 e ha avuto poche esecuzioni. Cantata per la prima volta in pubblico nell'83, è stata un pezzo forte del concerto in favore del Mato Grosso allo Smeraldo di Milano nel '90. Registrata alla SIAE nel '91 e inserita nel CD Rom Blues 3000 nel '98. Una curiosità: la notizia dell'avvenuto sbarco di Huygens sul più grande satellite di Saturno è stata data dai telegiornali il 14 gennaio (lo stesso giorno in cui è nato l'autore di Ghiacci Ammoniacali). Per chiudere, è di stretta attualità la notizia del declassamento di Plutone a semplice pianetino. Beh, comunque la sua nebbia è la stessa che ovattava Milano negli anni cinquanta e sessanta, stando a quanto scrive Zoia nella seconda strofa della canzone in oggetto. Ultimissime dallo spazio: è accertato, su Titano laghi di metano, temperatura a meno duecento e probabilmente un oceano sotterraneo d'acqua e ammoniaca.
Pubblicato da PIAVE in data Sabato, 21 Giugno 2008
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